Credo che molte di noi si siano trovate nella situazione in cui un’amica ha perso un bambino per un aborto spontaneo. Forse ci siamo perfino passate in prima persona e sappiamo bene quali sono le frasi che ci hanno ferito e quelle che invece ci hanno fatto sentire comprese e supportate.
Non tutti però – fortunatamente – hanno avuto esperienza anche solo indiretta di questo lutto e per questo crediamo possa essere utile dare qualche piccolo consiglio su cosa dire e non dire a una donna che ha perso un figlio in gravidanza.
Indice
Le frasi che feriscono
Le parole sono potenti, anzi potentissime. Possono far gioire, ma possono anche ferire profondamente.
Quando interagiamo con chi ha perso un figlio in gravidanza o poco dopo la sua nascita, ciò che comunichiamo con le parole, se scelto nel modo sbagliato, può scatenare sentimenti di ulteriore sconforto nella mamma e aumentare la sua rabbia e la sua voglia di isolarsi. In alcuni casi possono perfino farla sentire “sbagliata”, perché non le permettono di esprimere liberamente il suo dolore o peggio la fanno sentire in colpa.
Di seguito, abbiamo elencato le principali frasi che non aiutano scegliendo tra quelle rivolte più spesso (seppure con le migliori intenzioni) alle mamme che hanno subito un lutto perinatale.
Per fortuna eri solo all’inizio
È successo per una ragione
Ora il tuo bambino è in un posto migliore
Almeno sai che puoi rimanere incinta
Sei giovane, puoi sempre riprovare
Hai già un figlio, accontentati
Tutte queste frasi non rappresentano parole confortanti per una donna che ha subito un lutto in gravidanza, ma sono irrispettose nei confronti del senso di perdita che sta provando in quel momento.
Le parole che aiutano
Quando si cerca qualcosa di positivo da dire a una donna che sta vivendo questo dramma, è importante tenere presente che nessuna frase potrà mai consolarla della sua perdita. È quindi del tutto inutile e perfino dannoso cercare di minimizzare il suo dolore o cercare goffamente degli aspetti positivi che lei, in questo momento, non sarà certo in grado di vedere.
Le parole che fanno bene al cuore, invece, sono quelle capaci di comunicare alla madre empatia, comprensione e supporto emotivo e di riconoscere e legittimare la sua sofferenza, come:
Mi dispiace tantissimo
Sono qui per te
Come stai?
Come posso aiutarti?
Il tuo bambino sarà sempre con te
Come vediamo non servono frasi complicate per dare conforto: anche un semplice “sono qui per te” può aiutare moltissimo, comunicando il sostegno e l’affetto di cui una mamma ha bisogno in questo momento drammatico.
L’ultima frase, invece, supporta la mamma nel suo desiderio di mantenere vivo il ricordo del bambino appena perso, che nel suo cuore non potrà mai essere sostituito da un’eventuale gravidanza successiva.
Cosa fare per aiutare una mamma che ha perso un figlio in gravidanza
1. Ascolta le sue emozioni
Lascia che ti racconti del bambino che ha perso e che pianga davanti a te: in questo momento ha bisogno di sentirsi libera di poter esprimere i suoi sentimenti e parlare del bambino che ha perso. Se lo sta facendo con te sii orgogliosa, perché significa che ha fiducia in te e sa che puoi capirla. Non sentirti a disagio se non trovi le parole giuste, un ascolto attento e un abbraccio valgono più di mille parole.
2. Non giudicarla
Una donna che ha appena perso un figlio potrebbe avere la tendenza a isolarsi, non riuscire ad accettare la vista di altre donne in gravidanza ed evitare qualsiasi occasione che la metta in contatto con il mondo della maternità. Molto semplicemente, ha bisogno di tempo per metabolizzare il proprio dolore.
È infatti complicato gioire per le gravidanze e le nascite altrui dopo aver subito un aborto spontaneo. Non si tratta quindi di invidia o cattiveria, ma del fatto che queste situazioni fanno riemergere la sua sofferenza.
3. Restale accanto
Può essere che la tua amica un giorno sia triste e il giorno seguente euforica. Cerca di accogliere questi cambiamenti e di starle vicino. Ogni donna può reagire al dolore in modi diversi, ma in ogni caso ha bisogno di qualcuno che le stia accanto e che le faccia sentire la propria vicinanza.
Ci possono anche essere giorni o circostanze il cui il dolore si farà sentire con particolare intensità. Può trattarsi di anniversari, scadenze (ad esempio quando il bimbo avrebbe dovuto nascere) oppure il trovarsi in luoghi che le riportano alla memoria quello che è accaduto (ad esempio ospedali o ambulatori medici) o ancora incontrare una compagna del corso preparto a passeggio con il suo bambino. Anche in questo caso non minimizzare e cerca di sostenerla durante questi momenti che devono essere metabolizzati uno alla volta.
4. Accogli le sue paure
Affrontare una nuova gravidanza significa avere a che fare con una fortissima paura che tutto quello che si è vissuto possa riaccadere e, per poter affrontare questa paura, ad alcune coppie serve del tempo e delle volte anche l’aiuto di uno psicologo o di uno psicoterapeuta.
Un supporto esterno è molto consigliato in tutti i casi di lutto perinatale, sia che la perdita avvenga all’inizio o al termine della gravidanza. A questo proposito, ricordiamo che in Italia esiste un’organizzazione no profit che da anni aiuta tantissime mamme a superare il lutto perinatale: Ciao Lapo Onlus.
Nel momento in cui la tua amica sarà nuovamente in attesa di un bambino, quindi, non minimizzare le sue paure ma restale vicino e sostienila.
In conclusione
Chi subisce un lutto perinatale vive un’esperienza devastante, che lascia un senso di vuoto indescrivibile. La terra bruciata che si crea attorno, i sensi di colpa, la rabbia, la frustrazione, il senso di vuoto, la paura e il senso di impotenza sono solo alcune delle sensazioni con cui convive chi ha subito un evento così drammatico. Ogni donna reagisce in maniera diversa, chi con il pianto, chi con lo sfogo verbale, chi con il silenzio… nessuna di queste è una modalità giusta o sbagliata. Quello che in genere accomuna tutte le madri, però, è un forte bisogno di essere ascoltate e comprese nel proprio dolore.
Naturalmente, per parenti e amici non è affatto facile confrontarsi con il carico di sofferenza di un genitore che ha subito un lutto perinatale. Se però non si sa cosa dire, il silenzio, la vicinanza e la capacità di ascoltare valgono più di mille parole di circostanza.