Monitoraggio in gravidanza (cardiotocografia): cos’è e a cosa serve

A cosa serve il monitoraggio in gravidanza, quando si fa e quanto dura? E che informazioni si possono avere dal tracciato? Scopriamolo insieme.

La cardiotocografia, detta anche monitoraggio o tracciato, è un esame che generalmente si effettua principalmente nel corso del terzo trimestre di gravidanza e in particolare nelle ultime settimane, soprattutto in presenza di patologie materne o fetali.

Monitoraggio in gravidanza: come si esegue e quanto dura

La cardiotocografia è un esame che viene condotto presso le strutture ospedaliere, dove si trovano ambulatori dedicati esclusivamente al monitoraggio in gravidanza.

Si tratta di una procedura semplice, non invasiva e assolutamente non dolorosa, che viene eseguita utilizzando uno strumento detto cardiotocografo.

Questa apparecchiatura è dotata di due sonde:

  • la prima serve a misurare il battito cardiaco del bambino ed è una semplice sonda a ultrasuoni;
  • la seconda serve a registrare le contrazioni dell’utero.

In caso di gemelli, le sonde a ultrasuoni sono generalmente due.

Immagine che mostra come si esegue il tracciato in gravidanza

Per effettuare le misurazioni, la futura mamma viene fatta accomodare su una poltrona reclinabile, a pancia scoperta. L’ostetrica applica le due sonde nei punti più adatti e il cardiotocografo stampa i risultati sotto forma di grafico (detto appunto “tracciato“).

L’esame dura solitamente tra i 30 e i 60 minuti e viene ripetuto in genere ogni settimana fino al momento del parto. In presenza di anomalie nel battito cardiaco del bambino, verrà richiesto un consulto con il ginecologo, per un controllo più approfondito.

Talvolta può accadere che il bambino dorma durante il monitoraggio e che il suo battito risulti quindi troppo “monotono” rispetto alla norma: in questo caso, l’ostetrica potrebbe suggerire di massaggiare il pancione o di mangiare qualcosa di dolce, in modo tale da risvegliarlo.

A cosa serve il monitoraggio in gravidanza

La cardiotocografia permette di individuare per tempo eventuali segni di sofferenza fetale e può essere molto utile in caso di sospetti ritardi della crescita del bambino o se la mamma soffre di particolari disturbi.

Quando la gravidanza si prolunga oltre il termine, inoltre, il monitoraggio serve ad assicurarsi che la placenta continui a funzionare correttamente: a questo scopo, dopo la 40esima settimana, questo esame può essere proposto con una frequenza più ravvicinata.

Infine, il monitoraggio viene solitamente condotto anche durante il travaglio attivo, per valutare il benessere del nascituro. In questo caso, la procedura può essere ripetuta ogni mezz’ora, anche se in presenza di patologie materne o fetali o di complicazioni potrebbe essere continuata per tutta la durata del parto.

Tracciato tocografico in gravidanza: valori normali e quando preoccuparsi

I valori della frequenza cardiaca fetale sul tracciato sono considerati normali se compresi tra 110 e 160 bpm (battiti al minuto), con una variabilità moderata compresa tra i 5 e i 25 bpm.

Questi valori limite, tuttavia, sono indicativi. Spetta infatti al medico interpretare il significato del tracciato cardiotocografico, anche in base all’età gestazionale del feto. Ad esempio, è normale che i valori tendano ad abbassarsi con l’avanzare della gravidanza. Ecco perché nei bambini post termine sono considerati normali anche valori inferiori (tra 100 e 110). Viceversa, i bambini pretermine hanno valori limite superiori.

Che aspetto hanno le contrazioni preparatorie sul tracciato?

Le contrazioni preparatorie o contrazioni di Braxton Hicks sono contrazioni sporadiche e irregolari che si manifestano soprattutto nel terzo trimestre e che non provocano un’apertura della cervice, ma servono a preparare la muscolatura uterina al parto.

A differenza delle contrazioni del travaglio (contrazioni vere) le contrazioni preparatorie non sono ritmiche e generalmente al tracciato tocografico non superano un valore di 45-60.

Quanto costa il monitoraggio in gravidanza

La cardiotocografia è un esame gratuito, che si esegue solo in caso di necessità e in base alle indicazioni del ginecologo.

Fonti