Stai decidendo in quale ospedale partorire e vuoi sapere quanti parti sono avvenuti in un anno in quell’ ospedale? E quanti sono i parti cesarei effettuati e i parti naturali dopo un taglio cesareo (VBAC)?
Sono numeri molto utili che possono far capire il grado di affidabilità di un punto nascita.
L’ Agenas, l’agenzia sanitaria delle Regioni italiane, ha messo online l’edizione 2016 del Pne, il Programma nazionale esiti. Attraverso questo strumento è possibile non sono avere dei dati statistici su scala nazionale, ma si può risalire alla qualità dell’attività sanitaria del singolo ospedale di interesse, e questo per qualsiasi tipologia di intervento
Noi qui ovviamente ci occuperemo di riportare i dati riguardante la situazione in Italia in tema di nascite.
Perché è importante conoscere il numero di parti in una struttura sanitaria?
Secondo l’agenzia le maternità con un basso numero di parti possono non garantire la sicurezza della donna e del bambino.
Perché è importante valutare il numero di tagli cesarei avvenuti in un determinato ospedale?
L’Agenas ricorda che in donne con gravidanza a basso rischio e senza pregressi tagli cesarei, il parto vaginale è più sicuro del taglio cesareo sia per la donna che per il bambino
Se il medico ritiene più opportuno il ricorso ad un taglio cesareo, deve fornire chiare informazioni sui rischi e i benefici rispetto al parto vaginale.
Perché è importante conoscere il numero di parti vaginali dopo cesareo (VBAC) avvenuti in un ospedale?
Dopo il primo taglio cesareo non ci sono evidenze scientifiche per eseguirne un secondo se la donna o il bambino stanno bene.
Quanti parti cesarei sono avvenuti nel 2015 in Italia?
La risposta è semplice, troppi.
Se guardiamo questa grafica tratta dal sito del Pne, vediamo che l’Italia è il paese europeo con un più alto numero di parti cesarei.
Al pari di Ungheria e Polonia
Di questa percentuale, il 10% è rappresentato da tagli cesarei dopo un precedente parto cesareo, il 25,7% riguarda invece parti cesarei primari, cioè avvenuti alla prima gravidanza.
Il numero totale è leggermente calato negli ultimi anni ma si può fare di meglio agendo in due modi:
- diminuendo il numero in donne che non hanno mai effettuato un taglio cesareo in precedenza (cesareo primario)
- promuovendo il parto vaginale (VBAC) anche in donne con una gravidanza a basso rischio, che hanno già avuto un taglio cesareo
La situazione in ogni ospedale in Italia
L’Agenas mette a disposizione un ulteriore strumento e cioè quello che permette di andare a vedere i parti avvenuti nell’ospedale che ci interessa.
Ad esempio nel mio caso l’ospedale a me più vicino è l’ Osp. Alto Vicentino Santorso (VI) in Veneto.
Scegliendo questo ospedale posso vedere che il punto maternità rispetta lo standard di almeno 500 parti annui, che il numero di parti cesarei primari è di molto inferiore alla media italiana e che i VBAC sono effettuati in quasi la metà delle donne con un precedente parto cesareo rispetto all’8% della media nazionale.
Vi consiglio pertanto di utilizzare questo strumento che trovate qui : http://95.110.213.190/PNEedizione16_p/infograf/cesareo_eu.php per mettere alla prova anche il vostro ospedale dove avete deciso di partorire.