La gravidanza è per definizione il tempo dell’attesa. Con l’avvicinarsi del termine, tuttavia, è normale che questa sensazione si trasformi in vera e propria impazienza, a maggior ragione se la futura mamma supera la data presunta del parto. Ecco allora l’ansia del “Cosa c’è che non va? Perché il travaglio non parte? Il mio bambino sta bene?”.
Il timing del parto
Per tenere a bada queste preoccupazioni, la prima cosa da ricordare è che la datazione della gravidanza è puramente indicativa, dato che nella maggior parte dei casi non è possibile conoscere con precisione la data del concepimento.
Anche per questo motivo, solo il 5% delle nascite avviene nella data prevista e circa il 3-10% delle gravidanze supera il termine, soprattutto se si tratta del primo figlio. Inoltre, è importante sottolineare che lo stress e l’ansia non facilitano l’avvio del travaglio, perché stimolano la produzione di un ormone, il cortisolo, in grado di contrastare l’azione dell’ossitocina (che serve a innescare le contrazioni uterine).
Affrontare serenamente i giorni prima del parto, quindi, diventa importante non solo per godere appieno di quest’ultima fase della gravidanza, ma anche per evitare di innescare un circolo vizioso, che potrebbe ritardare il travaglio e aumentare ulteriormente lo stress.
Come prepararsi al parto e gestire serenamente l’attesa
Il primo consiglio è forse il più scontato, ossia quello di impiegare il tempo in attività piacevoli e distensive, come ad esempio la lettura di un libro o una passeggiata all’aria aperta. L’attività motoria, in particolare, aiuta a tenere sotto controllo l’ansia grazie alla produzione di endorfine, che aiutano ad alleviare le tensioni e a risollevare il tono dell’umore. L’importante è sempre ascoltare il proprio corpo, evitando di esagerare e fermandosi quando ci si sente affaticate.
Un’altra buona idea è quella di praticare il massaggio del perineo e gli esercizi di rilassamento e di respirazione appresi durante il corso preparto, che oltre a contrastare lo stress serviranno da allenamento per il momento del travaglio.
Nel corso della giornata, sarebbe bene inoltre ritagliarsi dei momenti di pausa dai preparativi e dalle attività quotidiane, per concentrarsi sul bambino, pensare a lui e cercare di visualizzare come sarà. Questi semplici gesti, così come il parlare con lui o accarezzarsi il pancione, stimolano infatti la produzione di ossitocina, che oltre ad essere l’ormone che dà inizio al travaglio è anche l’ormone dell’amore e del legame tra madre e figlio.
Infine, l’ultimo suggerimento: per evitare stress e pressioni inutili, molte ostetriche consigliano alle future mamme di mentire sulla data presunta del parto, posticipandola di due o tre settimane. In questo modo, si eviterà di essere tempestate dalle telefonate e dai messaggi di chi ogni giorno si informa per sapere se il bambino è finalmente nato.
E tu come ti stai preparando al parto?