Quando dire di essere incinta ai parenti, agli amici, al capo o ai colleghi di lavoro? Ovviamente la notizia viene condivisa immediatamente con il futuro papà, ma tutti gli altri? Mamma, suocera, zii, amici, … Qual è il momento migliore per comunicare la gravidanza alle persone che abbiamo vicino?
Molte donne decidono di dare l’annuncio solo alla fine del primo trimestre (ossia dopo 13 settimane), quando i rischi di problematiche o aborti spontanei tendono a ridursi drasticamente.
Tuttavia, se si svolge un lavoro a rischio, che potrebbe mettere in pericolo la salute del bambino o il buon andamento della gravidanza, è importante comunicare la gravidanza al datore di lavoro il prima possibile, chiedendo di essere trasferita in un altro reparto e/o cambiare mansione.
Quando annunciare la gravidanza ai parenti?
La fine del primo trimestre è spesso considerata il momento giusto per comunicare la gravidanza in famiglia. Ovviamente, i genitori e i parenti più stretti possono ricevere la bella notizia anche prima.
In ogni caso, quando comunicare la gravidanza è una decisione del tutto personale e non dovrebbe essere soggetta a nessun condizionamento esterno. Non ci si deve basare sulle scelte che hanno fatto altre donne o sulle statistiche.
Quando comunicare la gravidanza agli amici?
Anche in questo caso, è una scelta personale. Molte donne decidono di rivelare la gravidanza ad amici e conoscenti solo dopo il primo trimestre, mentre altre danno subito l’annuncio.
Solitamente il traguardo delle 13 settimane è quello che fa tirare un sospiro di sollievo alla coppia e in particolare alla mamma: da lì in avanti ci si può godere pienamente la gravidanza accantonando le ansie più comuni.
Se ti preoccupa dirlo a tutti troppo presto, condividi la notizia solo con gli amici più intimi, che riusciranno a mantenere il segreto finché tu e il tuo partner non avrete deciso di divulgarla a tutti gli altri.
Quando comunicare la gravidanza al lavoro?
È importante comunicare subito la gravidanza al datore di lavoro se esiste un rischio per la salute della mamma o del bambino.
Va detto, tuttavia, che la legge italiana (Testo unico a tutela della maternità e della paternità D.lgs. 151/2001, art.8) impone l’obbligo di comunicazione solo in caso di rischi lavorativi dovuti all’esposizione a radiazioni ionizzanti.
Spetta però al datore di lavoro informare tutte le lavoratrici di tutti i possibili rischi connessi all’ambiente e all’attività professionale e della necessità di comunicare lo stato di gravidanza, in modo che possano essere trasferite ad altro reparto o mansione lavorativa.
In assenza di rischi per la salute di mamma e bambino, invece, l’unico obbligo della donna è quello di informare il datore di lavoro dello stato di gravidanza prima del congedo di maternità. Ma quanto prima?
Diciamo che la correttezza imporrebbe di avvisare per tempo, in modo tale che il titolare possa trovare un sostituto durante il congedo di maternità.
Perché si tende ad aspettare a dare l’annuncio della gravidanza?
Sono tante le ragioni che possono portare una donna ad aspettare. Ecco le più comuni.
Paura di un aborto spontaneo
Raccontare precocemente della gravidanza ad amici e parenti espone poi alla necessità di riferire a tutti la triste notizia nel caso in cui la gravidanza non prosegua.
Il tema dell’aborto spontaneo è ancora oggetto di tabù e se ne dovrebbe parlare più liberamente. Una donna spesso subisce in solitudine la sofferenza della perdita, perché difficilmente viene compresa nel suo dolore da chi non ha vissuto la stessa triste esperienza.
Se l’accoglienza del dolore fosse una prassi comune, assimilata e diffusa, sarebbe più semplice affrontare l’argomento e una donna si sentirebbe più libera e sicura di raccontare della sua gravidanza, ricevendo il sostegno di cui ha bisogno.
Consigli indesiderati
Si sa che un volta che amici e parenti vengono a conoscenza della gravidanza, tutti hanno un consiglio o una raccomandazione per la futura mamma.
Spesso si tratta di consigli non richiesti, inutili o ancor peggio dannosi, che possono risultare spiacevoli o fastidiosi. Non preoccuparti di questo: sicuramente sarai in grado di trovare delle strategie per gestire le eccessive invadenze. Una delle migliori difese è trincerarsi dietro a un sorriso di circostanza e andare oltre. Inoltre ricorda che anche il partner può essere di grande aiuto per arginare l’eccesso di zelo di amici e familiari.
Paura di perdere il lavoro
Molte donne temono di perdere il lavoro comunicando la notizia della gravidanza.
A questo proposito, ricordiamo che la legge tutela la madre nelle diverse fasi della gravidanza e nei primi anni di vita del bambino. Il divieto di licenziamento va dall’inizio della gravidanza fino al compimento del primo anno di vita del figlio.
La madre inoltre ha il diritto di conservare il proprio posto di lavoro e di riassumere la stessa posizione che le era riservata prima del congedo di maternità.
In conclusione
Dirlo o non dirlo subito è un dilemma personale. Sei liberissima di gridarlo immediatamente al mondo intero oppure di attendere che si veda il pancione. Si tratta della tua gravidanza e quindi spetta a te e al futuro papà scegliere senza troppi condizionamenti ciò che ritenete più opportuno. Tutto il resto verrà da sé.
Per approfondire
Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151. Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell’articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53 (Pubblicato nella G.U. 26 aprile 2001, n. 96, S.O.)