La maternità è il periodo di astensione dal lavoro e la sua durata può variare in base a diversi fattori che dipendono dalla tipologia di lavoro svolto dalla gestante e dalle sue condizioni di salute.
La maternità obbligatoria dura cinque mesi e si può richiedere a partire dall’ottavo mese di gravidanza. ovvero due mesi prima della data presunta parto. Se le condizioni di salute e la tipologia di lavoro lo consentono la gestante può lavorare fino al nono mese di gravidanza usufruendo dei cinque mesi di astensione dal lavoro dopo la nascita del bambino.
Lavorare fino al nono mese di gravidanza: ecco come fare
Da qualche anno è possibile grazie alla Legge n: 145/2018 lavorare fino al nono mese di gravidanza, se la salute della donna lo consente. Sempre più persone decidono di optare per questa soluzione, proprio perché permette loro di usufruire della maternità obbligatoria 5 mesi dopo il parto, con un’indennità pari all’80%.
Per poter lavorare fino al nono mese si deve presentare apposita domanda all’INPS, tramite i classici canali:
- sito INPS;
- call center (803 164 da fisso e 06 164 164 da cellulare);
- CAF.
Se si inoltra la richiesta tramite il sito INPS, occorre presentare la classica domanda di maternità obbligatoria, selezionando però la specifica opzione in cui si confermala volontà di lavorare fino al termine della gestazione.
Per poter lavorare fino al nono mese, è necessario presentare la domanda al settimo mese di gravidanza e allegare un certificato medico che attesti che mamma e bimbo godono di buona salute e che continuare a lavorare non arrecherà danni a nessuno dei due. Il certificato deve essere redatto da un medico del Sistema Sanitario Nazionale, da un medico convenzionato oppure da un medico del lavoro.
Come richiedere il congedo di maternità anticipato
In presenza di determinate condizioni che possono essere legate allo stato di salute della dona o alla tipologia di lavoro, si può richiedere il congedo di maternità anticipata, che può durare anche per l’intero periodo di gestazione. Anche in questo periodo, come nel caso della maternità obbligatoria, la lavoratrice riceve un’indennità dall’INPS pari all’80 per cento della retribuzione.
La maternità anticipata può essere concessa sulla base di accertamenti medici effettuati dal Servizio Sanitario Nazionale nei seguenti casi:
- in presenza di gravi complicanze della gravidanza o preesistenti patologie che possono essere aggravate dallo stato di gestazione (gravidanza a rischio);
- nelle ipotesi in cui le condizioni di lavoro della gestante, incluse le condizioni ambientali, possono inficiare la salute della donna o del bambino;
- quando la gestante svolge un lavoro di trasporto e sollevamento pesi o quando svolge un lavoro pericoloso, faticoso e insalubre e non può essere spostata ad altre mansioni compatibili con lo stato di gravidanza.
Quanto dura la maternità facoltativa e come richiederla
Dopo i cinque mesi di astensione obbligatoria è possibile usufruire dell’astensione di maternità facoltativa, ovvero un periodo di altri sei mesi percependo un’indennità del 30% dello stipendio.
La domanda, anche in questo caso, deve essere inoltrata all’INPS, ma non richiede alcuna documentazione medica.
In conclusione, quanto dura la maternità?
Riassumendo, possiamo dire che la maternità può durare fino a 11 mesi se si considerano la maternità obbligatoria e la maternità facoltativa, e fino a 20 mesi se si considera anche il congedo di maternità anticipata.