Uno degli esami del sangue che va eseguito in gravidanza è sicuramente quello del gruppo sanguigno della futura mamma. Il gruppo sanguigno è importantissimo per capire se la mamma dovrà fare il Test di Coombs.
Test di Coombs perché si fa
Il test di Coombs è un dato che emerge tramite un prelievo del sangue e può avere due diversi tipi di analisi:
- il Test di Coombs diretto indica la presenza di anticorpi sulla superficie dei globuli rossi
- il testi di Coombs indiretto mostra anticorpi liberi nel siero
Test di Coombs quando farlo
Questo esame del sangue viene prescritto tra i primi esami del sangue in gravidanza.
Se entrambi i genitori hanno RH negativo o se la madre è RH positiva e il padre Rh negativo, non è necessario eseguire altri esami di accertamento. Il problema potrebbe verificarsi nei casi in cui la madre è RH negativo e il padre RH positivo. L’esame viene quindi prescritto per fare una valutazione sull’organismo materno che potrebbe produrre anticorpi anti D, i quali potrebbero distruggere i globuli rossi del feto, rendendolo anemico o addirittura potrebbero provocarne un aborto.
Se la mamma è RH negativa, il test verrà ripetuto per tutta la durata della gravidanza, se invece è di un altro gruppo sanguigno verrà ripetuto solamente nel terzo trimestre.
In questo modo si potrà vedere se è avvenuto un contatto tra il sangue materno e quello del bambino. Il contatto potrebbe essersi verificato durante esami come amniocentesi o villocentesi.
Nel caso di contatto del sangue e con fattore RH negativo della madre, andrà eseguita una profilassi con immunoglobuline anti-D entro 72 ore dal contatto. Durante la gravidanza invece verrà eseguita la profilassi intorno alla 28esima settimana, tramite una semplice iniezione.
È importante che la donna esegua questo esame, specialmente se ci sono state complicazioni, come l’aborto, poiché è necessario intervenire subito con una immunoprofilassi per evitare eventuali problematiche per successive gravidanze.