Vaccinazione pertosse gravidanza: perchè è importante parlare di questa vaccinazione e di immunizzazione del neonato.
Pertosse: una malattia infettiva in aumento
Cosi come per altre malattie infettive, le Organizzazioni di Sanità Pubblica sono attualmente in allerta per il ritorno della pertosse. Negli ultimi anni infatti in Europa, Stati Uniti e Australia si è registrato un aumento dei casi di questa malattia.
Cosa è la pertosse
La pertosse, provocata dal batterio Bordetella Pertussis, è un infezione che interessa adulti e bambini con conseguenze talvolta gravi. I bimbi piccoli al di sotto dei sei mesi di vita, che non possono ancora essere vaccinati completamente, sono la fascia di età più a rischio.
La prima fase dell’infezione è caratterizzata da una tosse persistente, che può durare anche più di tre settimane, febbre e abbondanti secrezioni nasali.
Successivamente la tosse diventa convulsa e nel bambino piccolo può associarsi a difficoltà respiratorie, apnea e cianosi, anche accompagnate da vomito. I forti colpi di tosse possono provocare anche emorragie nel naso e all’interno dell’occhio. In questa fase i neonati possono avere altre complicazioni come otiti, polmoniti, bronchiti, crisi convulsive ed encefaliti. Più della metà dei bambini al di sotto dell’anno di vita richiede il ricovero in ospedale e in alcuni casi l’infezione può essere mortale.
Come si trasmette la pertosse ai neonati e ai lattanti?
Nel 70% dei casi, l’infezione è trasmessa al lattante dagli adulti conviventi, che hanno perso l’immunità ottenuta con la vaccinazione o che non sono mai stati vaccinati. Infatti l’immunità conferita dalla malattia naturale e dalla vaccinazione non è duratura nel tempo, tanto che si può contrarre la malattia più volte nel corso della vita.
La pertosse può essere prevenuta attraverso la vaccinazione
Per ridurre la circolazione della B.Pertussis e conseguentemente i casi di pertosse neonatali, il Piano Nazionale Vaccini raccomanda la somministrazione di una dose di richiamo di vaccino antipertosse (dTap) per gli adulti. Nei bambini invece la vaccinazione prevede tre dosi nel primo anno di vita e una dose di richiamo al 5° anno.
Immunizzazione passiva antipertosse del neonato
Per quanto detto sopra, le strategie vaccinali attuali contro la pertosse si basano, oltre che sulla vaccinazione obbligatoria per tutti i neonati a partire dal 3° mese di vita, in prima battuta sulla vaccinazione pertosse gravidanza, e secondariamente (e non in alternativa alla vaccinazione della donna gravida) sulla vaccinazione della donna che allatta
Vaccinazione pertosse gravidanza: perchè farla
La vaccinazione della donna gravida viene attualmente proposta attivamente, in quanto è lo strumento migliore e più sicuro per garantire il passaggio al neonato di una quantità di anticorpi sufficiente a proteggerlo nei primi mesi di vita, in attesa di procedere alla sua immunizzazione attiva col vaccino. L’epoca attualmente indicata per la vaccinazione (che viene praticata insieme ad antidifterica e antitetanica) è il terzo trimestre di gravidanza(tra la 26° e la 37° settimana), anche se si sta considerando l’opportunità di anticipare la somministrazione del vaccino al secondo trimestre, cosa che consentirebbe di dare un buon corredo di anticorpi antipertosse anche nei neonati pretermine. Infatti, la produzione di anticorpi da parte della madre a seguito della vaccinazione richiede almeno due settimane, e se il parto avviene prematuramente la vaccinazione eseguita nel terzo trimestre rischia di non fare in tempo a coprire sufficientemente il bambino nato prima del tempo.
LEGGI ANCHE: Vaccinazioni in gravidanza: quali fare
Vaccinazione antipertosse durante l’allattamento
Questa strategia è da considerare non un’alternativa, ma una seconda opzione nel caso in cui la madre non abbia eseguito la vaccinazione in gravidanza e il bambino sia allattato al seno. In tal caso la madre, vaccinandosi, produrrà anticorpi antipertosse (soprattutto però di tipo IgA, meno IgG e IgM) che trasmetterà passivamente al figlio attraverso l’allattamento.
La pertosse e la ricerca scientifica: le attività dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Nell’unità di ricerca di Medicina Predittiva dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, il cui responsabile è il Dottor Alberto Tozzi, da alcuni anni si sono intensificate le ricerche sulla pertosse.
Un progetto attualmente in corso è dedicato alla valutazione dei meccanismi che determinano l’effetto protettivo dell’allattamento al seno nei confronti della pertosse. Altri obiettivi sono individuare quali siano i familiari suscettibili all’infezione e quindi fonte di infezione per il neonato e quali marker biologici permettono di identificare le persone suscettibili alla malattia.
LEGGI ANCHE: Gravidanza e vaccini: guida per una scelta sicura