Vivere la gravidanza ai tempi del COVID-19: i racconti delle nostre mamme

Obbligo di restare a casa, paura di essere contagiati, lavoro remoto, ritmi sconvolti. Come si vide la pandemia in gravidanza?

Cosa significa per una donna, per una coppia,  vivere la gravidanza ai tempi del coronavirus?

La pandemia ha sconvolto ritmi e rituali.

Ha stravolto protocolli, ha ambiato i riferimenti, minato alcune certezze.

La gravidanza è un percorso spesso  fatto di incognite, soprattutto per chi la affronta per la prima volta, è un continuo imparare e un continuo adattamento ai cambiamenti che subisce il nostro corpo. Viverla in un periodo in cui imperano distanze e chiusure non è assolutamente facile.

Mancano gli abbracci, mancano i confronti ravvicinati, manca la condivisione con i propri genitori e gli amici.

Certo, le videochiamate e  i video aiutano, così come forum come i nostro per le mamme in attesa, ma non è la stessa cosa.

Per questo dai racconti  e testimonianze che ci sono arrivati, ricorrono termini come tristezza, smarrimento e paura.  Per il fatto di dover fare le visite da sola, di dover affrontare il travaglio da sole e per non poter partecipare ai corsi preparto.

Non è così per tutte, perchè le restrizioni  variano da regione a regione:  alcune regioni hanno adottato misure molto restrittive, soprattutto al nord Italia dove  il numero di contagi è stato altissimo.

Se volete aggiungere  la vostra esperienza, potete scriverla nei commenti.

Grazie di cuore.

andra tutto bene

Qui Liguria

Alessandra ci scrive da Genova: Qui a livello di esami è cambiato poco, la maggior parte degli ospedali e le asl (solo quelle più piccole o periferiche hanno chiuso) continuano a garantire gli esami in gravidanza poiché considerati urgenti.

Domani farò la curva da carico di glucosio e il mese scorso ho fatto gli esami di routine, sempre in asl, senza alcun problema. Anzi, a fronte della solita ora e mezzo in dieci minuti avevo fatto tutto poiché ero l’unica utente. Unica differenza, non fanno entrare gli accompagnatori che possono però aspettare nella hall.

Stesso discorso per le visite ginecologiche, essendo nel mio caso private non c’è stata alcuna variazione, continua a ricevermi e il mio compagno può assistere. So di molte che avevano i ginecologi intramoenia o del SSN in ospedale/consultorio che stanno invece avendo problemi poiché al momento hanno sospeso le visite.
Il dispiacere più grande è non poter fare il corso preparto, sono al settimo mese della mia prima gravidanza e ci tenevo molto.
Inoltre per ora i papà non possono assistere in alcun modo la mamma in ospedale, se si è in travaglio il papà può accompagnare alla porta poi deve andare via. Assisterà al parto via tablet in videochiamata e rivedrà mamma e figlio alla dimissione. Tremendamente triste. 

Spero le cose rientrino in fretta. Pensa che non vedo i miei genitori da due mesi e non mi hanno ancora vista con la pancia che è esplosa solo nell ultimo mese. Questo mi fa diventare molto triste quando mi ci soffermo. “

Qui Friuli

Jessica, ci scrive dal Friuli “La mia è una gravidanza fisiologica ma in questo periodo alcune cose sono cambiate. Ho fatto l’ecografia del 3º trimestre completamente sola e con la mascherina. Mio marito è dovuto rimanere fuori dall’ospedale perdendosi una bellissima ecografia dove ho anche assistito ad uno sbadiglio della mia piccola.
Hanno annullato il corso preparto che tanto desideravamo fare insieme.

E in alcune cose ci troveremo sicuramente impreparati.
Stavo facendo un corso per gestanti in piscina e all’improvviso me lo hanno sospeso. Era la mia unica attività fisica e adoravo stare nell’acqua calda e sentirla muovere felice.
Dovevo fare tutte le visite per un’eventuale epidurale ma hanno annullato tutto. Se ne avrò bisogno al momento del travaglio mi tratteranno come un parto d’urgenza.
Questi cambiamenti drastici mi hanno colta impreparata. E se le cose non cambieranno mi ritroverò da sola anche durante il parto. Forse mio marito potrà esserci ma niente visite da parte dei nonni che stanno soffrendo quanto me.”

Dalila è alla seconda gravidanza, a Trieste dove le visite procedono regolarmente . Al controllo “entri da sola, mascherina, guanti e solita distanza, ma tutto procede senza intoppi. L’unica mia preoccupazione è che al parto non facciano entrare mio marito, so che ad oggi li chiamano dentro solo al momento dell’espulsione, quindi tutto il travaglio si sta “sole”. Ho la scadenza a fine giugno, spero ancora che le cose migliorino e cambino.

Per Roberta il mese di marzo non è stato facile.
“vivo in Friuli, e un mese e mezzo fa mi son vista annullare la visita programmata dal ginecologo privato e il corso preparto del consultorio.
Le visite prenotate con il SSN invece restavano confermate.
La sensazione avuta è stata di smarrimento, essendo anche al primo figlio…poi si è saputo che i papà non potevano entrare in sala travaglio né assistere al parto, insomma, molto angosciante.
Ora invece, a distanza di un mese, le cose sono leggermente cambiate: le visite solo quelle necessarie (ad esempio io ho fatto quella del terzo trimestre), esami del sangue solo su appuntamento, il consultorio ha organizzato un corso preparto di 4 incontri su skype. Infine, hanno riammesso i papà, dal travaglio già avviato fino al momento della nascita”

Qui Sicilia

Sharon  ci scrive “sono a 26+6 e fino ad ora non ho saltato nessun controllo e nessuna analisi! Domani ho da fare la curva da carico mentre giovedì prossimo ho il controllo di routine dalla mia ginecologa, con ecografia, a cui potrà assistere anche mio marito”

Qui Toscana

Alessia  ci racconta”Ciao a tutte, io sono a 24+4, sono della Toscana e non ho saltato né una visita, né un esame. Mercoledì ho il controllo periodico dalla mia ginecologa e spero tanto che facciano entrare anche mio marito dato che alla morfologica fatta in ospedale non lo hanno fatto entrare”

Veronica sta vivendo una gravidanza gemellare: “Ciao sono a 31 settimane e ho effettuato tutti i controlli ed esami tramite ospedale ed USL.. Solo non ci sono più i corsi preparato essendo alla prima gravidanza gemellare mi sento un po’ persa

Qui Lazio

Alessia: “Ciao io sono a 17 settimane e ho sempre eseguito ecografie visite ed analisi senza nessun problema “

Qui Abruzzo

Cristiana ci scrive: “io sono a 22 settimane oggi e fino ad ora non ho saltato nessun esame. Le analisi del sangue le ho potute fare con la richiesta urgente del medico altrimenti non avrei potuto, la morfologica nessun problema e la prossima settimana ho la visita di controllo con la mia ginecologa 😊”

Qui Veneto

Giusy . “Ciao io sono a 31 + 5…appena fatta ieri eco di accrescimento, ma purtroppo nessuno poteva essere presente.. Neanche il papà.. Sono dovuta andare da sola.”

Jessica: “Sono 30+3. Riesco a fare le visite, eco, esami nei tempi.. Sono felice perché con una ordinanza regionale i papà possono assistere… L’unica cosa che mi mette ansia è il fatto di non poter fare corsi pre parto

Marta:  “io sono a 21+3 e andando in una clinica privata riesco a fare tutte le visite e gli esami previsti per il mese“.

Qui Lombardia

La gestione dipende molto dall’ospedale.

Silvia da Cremona  ci scrive ” ho una gravidanza a rischio, sono a 30 settimane. Sto facendo esami ed ecografie ogni settimana. Non sapere se il proprio compagno potrà assistere al parto quando ISS e l’OMS dicono che è diritto che possano assistere è una cosa tragica ed inaffrontabile.

Crisalide “Sono a 32+3, ho cambiato ginecologo perché quello che mi seguiva non poteva più ricevere privatamente, per fortuna ne ho trovato uno in gamba che lavora privatamente nel mio stesso comune e lavora anche nell’ospedale dove intendo partorire. Ringrazio di essere alla seconda gravidanza perché se fosse stata la prima, tra corsi pre parto saltati, visite saltate, paura ogni volta che si va a fare un esame ecc.., sarebbe stata più dura. Per fortuna nell’ospedale dove penso di partorire il papà Può assistere al parto e far visita 1 ora la mattina ed 1 al pomeriggio, anche se incrocio le dita e spero che tutto questo incubo per fine maggio sia finito.”

Valeria da Como : “Ciao a tutti! Io sono a 31+3 . Fino ad ora non ho saltato nessun controllo o visita. Ho fatto ad inizio mese il vaccino per la pertosse, mentre Il corso pre parto lo stiamo seguendo online. Il 28 aprile ho l ultima ecografia dal mio ginecologo, e a metà maggio esami per epidurale e tampone per streptococco, con ecg e esami del sangue in ospedale… Tutto procede secondo i piani insomma. In bocca al lupo a tutti!”

Francesca:  “Io sono a 34+2 e vivo in Lombardia. Ho saltato il vaccino per la pertosse perché l’asl ha sospeso tutte le vaccinazioni, ad esclusione di quelle per i bambini, e ho saltato un controllo con il ginecologo. Ho comunque fatto la flussimetria a tempo debito. Ad oggi in ospedale a Lecco non si fa il colloquio preliminare con l’anestesista, se possibile si fa al momento del ricovero. Sempre al ricovero faranno il tampone per il covid19. Il papà può assistere soltanto alla fase espulsiva e non può entrare durante il travaglio e la degenza.”

Michela da Brescia: “Ciao io sono a 22 settimane…non ho saltato nessuna visita.ho fatto ieri la curva e lunedì farò la morfologica.”

Auri: Ciao io sono a 36+3 e fino ad ora non ho saltato nessun controllo anzi domani ho le ultime visite tampone, anestesiologica , eco l’unica cosa che è cambiato e che non posso andare accompagnata mio marito deve rimanere fuori ma del resto il reparto ostetrico lavora come prima”

Qui Belgio

Diletta ci scrive da oltre confine: “Io abito in Belgio e sono a 33 settimane (seconda gravidanza)…. il mio ginecologo ha sospeso tutte le visite in ospedale e riceve solo nello studio privato, riducendo al minimo il numero degli incontri (a cui bisogna andare da sole). Effettua solo le seguenti visite: inizio gravidanza, 12 settimane, 22 settimane, 32 settimane, 35 + 39 settimane…. per adesso sta andando tutto bene, qui il compagno può assistere al parto e la degenza standard è di 3 notti (5 con parto cesareo)

Michela ci ha contagiato con la sua positività, nonostante tutte le difficoltà

È la mia prima gravidanza e a causa di alcuni miei problemi di salute sono seguita dal reparto di patologia ostetrica dell’Ospedale del Ponte di Varese.

I controlli e le ecografie vengono eseguiti tutti regolarmente, soprattutto in caso di gravidanze particolari come la mia, anche per ulteriori esami di approfondimento.
La piccola sta bene ma devono tenere monitorata me. 

Purtroppo il papà non può entrare e vedere la nostra piccolina, non può stare neanche in sala d’attesa. Ma noi speriamo fortemente che potrà essere presente durante il parto 🤞

Ho due amiche incinta, una seguita privatamente e un’altra dall’ospedale di Tradate (Va) e anche loro continuano a fare visite ed esami programmati. 
Ero in maternità anticipata già da prima dell’emergenza Coronavirus e spesso a letto per i miei problemi, quindi in questo senso per me è cambiato poco, ma ovviamente questa situazione è allarmante e davvero molto triste. Ma mi sento tranquilla e mi sto godendo al meglio questo immenso dono che la vita ci ha fatto 💕

Ciò che è davvero positivo è che quando io e mio marito sentiamo la piccola muoversi, siamo pieni di gioia e di speranza che tutto questo finisca presto! 

Spero che la mia esperienza possa esservi utile. 

Un abbraccio.
#andràtuttobene

Vi abbracciamo anche noi con tanto affetto

Elena e Valentina

Autore

La redazione di Periodo Fertile si avvale della consulenza di esperti e specialisti che collaborano per darvi le informazioni più aggiornate, corrette e puntuali possibili.

Ci sono 2 commenti

  1. Luana
    7 Maggio 2020 alle 1:21

    Umbria. Mi trovo a un passo dal parto, 39esima settimana, e l’ospedale della mia città – Terni – dopo aver garantito per l’intero periodo di lockdown l’accesso ai padri in sala parto con un apposito programma di parto in sicurezza ha scelto a pochi giorni dalla fase 2 di cambiare strada: madri sole durante il parto. Mentre tutto il Paese si riavvia con le dovute precauzioni, gli ospedali continuano a negare alle partorienti il diritto di avere accanto una persona durante il travaglio, spesso come qui al Santa Maria di Terni, nonostante il tampone. Ho svolto gli ultimi esami da sola, anche in condizioni di scarsa empatia del personale medico, guardando con ottimismo al traguardo finale: poter almeno condividere la nascita del mio primo figlio con mio marito. Ora mi sento impaurita e amareggiata, il parto mi fa ancora più paura.

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  2. Autore
    Irene
    22 Aprile 2020 alle 11:13

    Toscana. Gli esami sono garantiti ma il trattamento che ci viene riservato è allucinante, c’è l’esclusione totale del padre da tutto il percorso della gravidanza e questo non è accettabile, perché far assistere il partner alle ecografie è assolutamente possibile rispettando le norme di sicurezza mentre l’esclusione ha conseguenze psicologiche devastanti su di lui, sulla donna on gravidanza che si ritrova senza supporto e tutto ciò si riflette su tutto il nucleo familiare e, più avanti, avrà terribili conseguenze sul rapporto padre-figlio. Trovo allucinante che nessuno si ponga il problema, che le gestanti accettino passivamente quella che è una vera e propria violenza e che nessuna associazione ci abbia ancora supportate.

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